Un suo caro amico, poi disperso nel nulla, battè violentemente il
capo cadendo dalla bici da corsa. Lo raccolsero sanguinante ma luicido.
Mentre aspettavano l'ambulaanza, lui notò in Karl, questo il nome
dell'amico, una luce insolita e veritiera. Veritiera era il solo termine
che poteva vestire quella faccia, quella parole e quello sguardo ancora
a terra.
' Ma che vi importa di me, lasciatemi qua, a nessuno
importa nulla di me. Non fate gli ipocriti!' diceva Karl ghignando
rabbiosamente.
'Ma che dici? Stai male, dobbimamo aspettare l'ambulanza'
'Appunto, dovete, ma non volete. A nessuno di voi è mai importao nulla
di me. se non nel dire male alle mia spalle perchè mi avete sempre
ritenuto un ricco idiota, che portate con voi perchè nessuno ha mai
trovato il coraggio di dirmi che se non fosse per la mia costosissima
bicicletta, non riuscirei nemmeno a starvi a ruota.
E la sola cosa
che vi da un pò di godimento, è fare commenti vedendo le gambe di mia
moglie menter carica la biciletta in auto, stupiti e gonfi di riso ,
incapaci di farvi una ragione del perchè lei stia con me!
' Ma..sei pazzo? Mettiti calmo'
'Tu, tu sei forse l'unico' gli sossurrò calmo guardandolo negl occhi,
'che possiede un minimo di umanità. Ma accetti di far parte di questo
baraccone di colgioni nevrotici, grassi uomini di mezza tacca, convinti
di essere dei ciclisti perchè con pantaloni attillati.
Nè io, nè te, e nessuno di costoro sale sulla bicicletta per passione!
Il vostro scopo, troppo arricchiti per mescolarvi con la gente del bar,
è semplicemente quello di ritrovarvi a riversare le malevolenze della
vostra vita!
' Perdio se sta male..non sa più quello che dice'
' Smettila! gridò a quello che fermava il traffico e lo commiserava.
'Sei un vecchio stupido e cattivo, sei stato un giovane stupido e
cattivo. Vieni qua a straparlare di odio razziale perchè non scopi da
dieci anni.
Stare nel gruppo di ciclisti serve a ripagare il tuo
senso di fallimento innato, la tua totale incapacità di eccellere in
qualsiasi cosa, fosse anche aprire le botiglie di spuma!
Quello si voltò, abbassò le braccia, e disse ' chiamatela tu l'ambulanza , stronzo!'
'Ma non vedi che sta male! Resta in strada, ferma un autombile! fece eco l'altro.
'Volete aiutarlo voi? Vi piglierete quello che questa serpe ha in seno anche per voi. Accomodatevi.
Poi si rivolse a lui : 'Salvati, salvati!' gli disse.
Tu sei ancora in tempo.
'Salvarmi? Da cosa..? gli rispose mentre voltava di lato il viso, quasi
a volerlo osservare da un angolatura diversa, per capacitarsi delle
mostruosità che gli uscivano dalla bocca.'
' Da cosa...? ' e il
monito a tacere e riposarsi si tramutò, incurante del sangue che gli
usciva da sotto il caschetto, in uno sprone a continuare.
'Da questa
finzione! Tu non ne fai parte, vattene via! Dimentica tutta quelle
condesa di luoghi comuni che chiamano fato, avversità, incontri fortuti,
banali, momenti particolari.La condizione di partenza è ciò che ci
inchioda e ci detemina, senza che noi possiamo incidere in realtà più di
tanto.
Tu non sei come noi, non sei fottuto! Va via, molla questo
gruppo d imecilli rassegnati, trova la tua strada! C'è un margine
scritto, ma a noi ignoto, che serve a darci l’illusione di poter
decidere qualcosa della nostra vita, di avere possibilità di
cambiamento., Noi siamo arrivati, non non desideriamo più nulla che non
sia sfoggiare i completi colorati la domenica mattina, ma tu no. Tu non
sei così. Lascia questo gruppo.'
Il pomeriggio successivo, solo lui e la moglie andarono al colloquio col neurologo.
' Si tratta di una coprolaia da contusione. Probabailmente l'urto ha
colpito la zona frontale del cranio, determinando un allentamento delle
sinapsi inibitorie. Gli effetti sono transitori, anche se surreali.
Tra qualche giorno tornerà come prima.
Il gruppo si sciolse dopo pochi giorni, nessuno riprese mai più la
bicicletta in mano. Lui riprese il lavoro nell'azienda del padre,
occasionalmente ritrovò i vecchi compagni davanti alla scuola,
all'uscita dei bambini.
Quanto a lui, lo aveva preso in parola.
Se ne era andato.